Colori e suoni dall'Europa all’Africa, la natura vive e comunica sul grande schermo di Sondrio Festival

Seguitissimi e sempre più amati, animali e piante dell'ambiente selvaggio dominano le serate della Mostra internazionale dei documentari sui parchi, tra proiezioni in gara e film fuori concorso.

La natura è stata protagonista indiscussa anche ieri, 4^ giornata di Sondrio Festival, nella presentazione di Mi.ra.r.e., miglioramento e rafforzamento della matrice ambientale a favore della rete ecologica in provincia di Sondrio. Un progetto teso ad incrementare la biodiversità, creando luoghi rifugio lungo l'asse del fondovalle valtellinese e a favorire la connettività trasversale Orobie-Retiche (finanziato da Fondazione Cariplo e da i partner Provincia di Sondrio - ente capofila-, Ersaf Lombardia, Comunità Montana Valtellina di Sondrio, Comune di Sondrio, Castione, Ardenno, Morbegno). "Si tratta di una serie di riqualificazioni messe a sistema per creare isole ecologiche lungo il fondovalle, che risolvano situazioni degradate e migliorino la convivenza uomo- animale, aumentando la diversità biologica", ha spiegato Mariagrazia Folatti, responsabile servizio aree protette della Provincia di Sondrio dal palco della Mostra internazionale dei documentari sui parchi.
Lo stesso palco, con maxi schermo, che ha ospitato, poi, il primo dei quattro documentari fuori concorso "Guardiano di Stelle" di Pino Brambilla (Produzione Audio Visual Studio), ambientato in Valle dei Ratti (Valchiavenna), con Oreste Forno, alpinista, fotografo, scrittore e cacciatore di emozioni. Regista e protagonista entrambi presenti per spiegare agli astanti il loro lavoro.
Un altro audiovisivo "Storie di acqua" (regia di Luca Pagliari per il Gruppo Sanpellegrino/Levissima), viaggio, da nord a sud Italia, alla scoperta di questo bene prezioso, attraverso le persone che si trovano quotidianamente a contatto esso, ha poi aperto le "Conversazioni serali”, seguito dalla presentazione "green" della Camera di Commercio di Pavia, con l’intervento del suo presidente, onorevole Giacomo de Ghislanzoni Cardoli che, in poche ed efficaci parole, ha raccontato una terra di grandi vini e risaie, in autunno colorate d’oro.
Hanno dominato la restante parte della serata le proiezioni, cuore del Festival, intervallate da "Il diritto dell'acqua non ha confini" (Associazione Watinoma, Onlus che opera anche in Burkina Faso, nei cui contesti rurali una persona su tre non ha accesso all’acqua e in cui riparare un pozzo con 500 euro significa ridare la vita ad altrettanti esseri umani) e "Acqua in musica" a cura di Andrea Murada, accompagnato da Eleonora Rossetti. Ad incantare il pubblico di grandi e piccini, i colori delle farfalle d'Europa, ambasciatori degli insetti, riprese dall'occhio attento di Yves Lanceau e Nathalie Truchet, l'altopiano calcareo, incontaminato e selvaggio del Supramonte, nelle immagini firmate da Davide Melis e la riserva naturale di Gouritz Cluster in Sudafrica, con l’importante e lucida denuncia del regista Neil Curry. A spiegare i loro capolavori i registi Lanceau, da sempre appassionato di microcosmo e fotografia, e Melis, profondamente toccato dal rapporto tra terra e persone: “nonostante la Sardegna sia un posto devastato dall’uomo, è stato anche da questo preservato. Esiste, quindi, una via concreta per conciliare specie umana e natura”.
Oggi altre scoperte attendono gli assidui frequentatori della tensostruttura: quelle dell'Appennino Tosco-emiliano con "Il pastore e la montagna" di Valter Torri, il lago "Chilika- gioiello dell'Odisha" di Shekar Dattatri e "Ai confini della terra" di John Grabowska, precedute, nel pomeriggio, alle 18.15, dal documentario fuori concorso Gypaetus Helveticus di Marcel Barelli, e, in serata, dallo speciale Ghiacciai a cura del professore ordinario di Geografia fisica e Geomorfologia all'Università degli studi di Milano, Claudio Smiraglia e dal "Turismo Green" (progetto con capofila la Cciaa di Sondrio), nella proposta della Camera di Commercio di Varese. La "buona visione" prosegue senza sosta.

Camilla Martina