Boom di presenze con Blady e attività didattiche, Sondrio Festival continua a collezionare successi

 

Con la bellezza di 3000 studenti (di primarie, secondarie e scuole d'infanzia provinciali) fino ad oggi coinvolti, Sondrio Festival fa centro nel suo obiettivo didattico. Scopo che tutti gli anni porta avanti con impegno e convinzione. "In sinergia con il tema di Expo "nutrire il pianeta energia per la vita" - ribadisce Simona Nava, direttore della Rassegna, giunta alla 28^ edizione- abbiamo pensato a percorsi, attività, laboratori, visite guidate per riportare l'attenzione dei più piccoli sulla storia, le tradizioni e il ricchissimo patrimonio orto-frutticolo Valtellinese e su altri temi caldi che riguardano la sostenibilità. La didattica imprime valori e principi, pietre solide su cui costruire il futuro. E quale miglior luogo del Festival per apprendere divertendosi?". Interrogativo che trova risposta nell'unanime consenso che le svariate attività stanno riscuotendo. Tra queste ricordiamo lo spettacolo "LA SCIENZA MAGICA" che, insieme a “SUPERSCIENZA" (entrambe con il supporto di AEVV, Azienda Energetica per la Valtellina e per la Valchiavenna), spalanca le porte di una materia affascinante. Ancora, la VISITA GUIDATA ai terrazzamenti vitati a cura della Fondazione Fojanini, gli spazi di racconto e riflessione e gioco come IL TERRENO DI IGNAZIO o  IL LADRO DI PATATE, e i diversi PERCORSI SECONDO NATURA per conoscere le specie autoctone e per creare stampe con frutta e verdura ecc.. Mille spunti cui si aggiungono quelli offerti da SECAM, e dal SISTEMA MUSEALE DELLA VALTELLINA: laboratorio su frutta, verdura e stagionalità o sulla progettazione di un piccolo orto domestico/scolastico. E, ancora, le DEGUSTAZIONI di miele e il LABORATORIO SULLA TRACCIABILITÀ degli alimenti e la lettura delle etichette, per diventare consumatori consapevoli e scoprire i meccanismi di comunicazione pubblicitaria. Un mondo di scoperta che si unisce alla visione di documentari più "a misura di bambino", appositamente selezionati dal Festival. "Conoscenza che genera rispetto per la natura e, di conseguenza, per la vita in generale", precisa l'assessore Marina Cotelli, presidente di Assomidop, in prima linea per ribadire il grande valore culturale della Rassegna "che - prosegue Cotelli - attraverso lo spettacolo, si fa veicolo di conoscenza. Circolo virtuoso nella creazione di una nuova cittadinanza consapevole e attiva". Davvero tante le iniziative che annoverano, infine, APICOLTORE PER UN GIORNO, ALLA SCOPERTA DEGLI INSETTI, per osservare da vicino il microcosmo e  L'ORTO IN PIAZZA, percorso didattico costruito su stimoli sensoriali, per offrire agli alunni una panoramica delle ricchezza orto-frutticola della Valtellina, sotto la tensostruttura di piazza Garibaldi, precisamente nell'"angolo parchi". Quest'ultimo allestimento si concentra proprio sulle colture principe della nostra terra. "Sondrio Festival vuole offrire un quadro di insieme, anche in termini di tradizione, della ricchezza del territorio; avvicinare i bambini, anche molto piccoli, ai colori, alle forme e ai profumi di frutta, verdura, erbe aromatiche e cereali e ai prodotti che mangiano quotidianamente ma che, spesso, sono il risultato di una lavorazione e quindi perdono la forma e l'aspetto originario. Tutto questo è stato realizzato concentrando l'attenzione sugli alimenti reperibili in questo periodo. Evitando volutamente quelli tipicamente primaverili ed estivi, si è lasciato spazio a zucche, patate, cavoli, uva, mele ed erbe essiccate che hanno arricchito lo spazio con colori vivaci, aromi intensi e forme decisamente curiose", spiega Arianna Aceti, coordinatore dello staff "padiglione parchi", composto da Ileana Negri, Parco Orobie Valtellinesi, Massimo Favaron Parco dello Stelvio, Massimo De Simoni e Giovanni Salici Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola, Ivano Foianini Fondazione Fojanini di Studi Superiori di Sondrio e Paride Dioli Entomologo (che svolge attività sugli insetti, come anche l'Apas che si concentra, però, sulle api). "È stato fondamentale il contributo, in termini di prodotti e di conoscenze specifiche, del personale della fondazione Fojanini - conclude l'esperta- ma anche la gentile disponibilità di alcune aziende agricole valtellinesi nel cedere gratuitamente i prodotti a fini didattico-espositivi: azienda agricola di Prandi Paolo di Poggiridenti, di Fanchi Andrea di Teglio e di Molino Tudori di Teglio". In soli tre giorni di attività sono passati dall'"orto ricostruito" circa 250 bambini tra primarie, secondarie e scuole infanzia e se ne prevedono altrettanti nei prossimi giorni.

"Pienone", come quello registrato ieri per accogliere l'ospite d'eccezione, Syusy Blady, intervistata dalla giornalista de La Provincia Sara Baldini. Dopo 20 anni di viaggi con il suo "Turisti per caso", Syusy Blady è approdata a Sondrio, animata sempre da una profonda coscienza ecologica. "O si va in questa direzione - esordisce-  o si soccombe. I tanti viaggi che ho fatto mi hanno fatto capire che bisogna parlare il linguaggio della terra e difendere il territorio perché, così facendo, difendiamo noi stessi". Tra i diversi luoghi visitati, il più bello rimane l'Italia che va promossa: "dovremmo vivere davvero di questo - continua- eliminando tutto ciò che abbruttisce il paesaggio e le nostre coste. Tornare ad un modus vivendi slow e capire che, per ogni 30 turisti, si crea un posto di lavoro per i giovani". Logica perfettamente applicabile anche alla provincia di Sondrio. Così, dopo aver gettato l'occhio qua e là per il mondo, tra la Mongolia con le sue yurte e i colli bolognesi dove Blady ha dato vita ad un orto collettivo e multiculturale, si è fatto ritorno al contesto valtellinese e al suo Festival dal respiro internazionale, da lei definito "importante e di valore, perché capace di promuovere la conoscenza". Unica leva, si sa, per un vero cambiamento. Da qui l'invito caloroso a nomadizzarsi, almeno culturalmente.

Viaggiare e sperimentare nuovi contesti con la mente e lo sguardo, proprio come si è potuto fare ieri, mercoledì 8, attraverso il documentario pomeridiano CAROUSEL OF LIFE – THE TRADITIONAL ORCHARD di Annette e Klaus Scheurich sui frutteti, giostra di vita senza fine e GAREF, LE ULTIME PIETRE DELLA VAL DI PAI di Luca Ruffoni. O, ancora, con le immancabili proiezioni in concorso ABISSI – LE ALLEANZE DELLE PROFONDITÀ di Jean-Yves Collet e NAMIBIA – IL REGNO DEL DESERTO di Mike Birkhead e Martyn Colbeck.  

Oggi, giovedì 9, si riparte con il documentario verso Expo (in lingua originale) FEEDING CITIES – A CHALLENGE FOR THE FUTURE di Irja Martens proseguendo, alle 18.15, col documentario fuori concorso UN VIAGGIATORE AI CONFINI DEL MONDO di Sabrina Bonaiti e Marco Ongania che racconta un uomo, Carlo Mauri, che ha vissuto le proprie imprese al limite dell’impossibile, come egli stesso ha raccontato nell'autobiografia “Quando il rischio è vita”. La sera, altro ospite di rilievo: LUCA MERCALLI da “Che tempo che fa” RAI3, al cui intervento fanno seguito i film in concorso LETTERA DALLA SARDEGNA di Valter Torri, SULLE ROTTE DEI MIGRATORI – IL DELTA DELLO YUKON di Eric Liner e L’ULTIMO OCEANO di Peter Young Il Mare di Ross in Antartide, la parte di oceano più incontaminata del pianeta.

Domani, venerdì 10, alle 15, nuovo viaggio con il fuori concorso "HAVE YOU SEEN THE ARANA?" di Sunanda Bhat. Girato in Wayanad, all’interno del fragile ecosistema della catena montuosa occidentale nel sud dell'India, esplora gli effetti sulla vita delle persone e sui mezzi di sussistenza di un rapido cambio di paesaggio. La sera, poi, i "salotti letterario scientifici" spiegheranno al pubblico VALTELLINA ECOENRGY, progetto promosso dalle associazioni di categoria provinciali con l'obiettivo di costituire e alimentare un centro di eccellenza ed un percorso di efficienza energetica ed edilizia sostenibile. Immancabile tema di riflessione prima delle proiezioni in concorso: PARADISO RITROVATO di Tom Swartwout sugli uccelli che colorano la Papua Nuova Guinea; LA TERRA DELLE ISOLE CHE SCOMPAIONO di Vasiliy Sarana sul fiume Lena che parte come un ruscello per formare poi il più grande delta dell’Artide in cui il confine fra terra e acqua è in costante mutamento e KALAHARI di Hugh Pearson sui due straordinari deserti africani, Kalahari e Namib: condizioni estreme che non impediscono alla vita di scorrere. 

Camilla Martina