Isar - L'ultimo fiume selvaggio. Intervista con Jürgen Eichinger

Un gioiello naturale nel cuore della Germania, minacciato da cambiamenti lenti ma capaci di portare conseguenze pesanti per un paesaggio fluviale unico e per gli animali che lo abitano. Con Isar – L'ultimo fiume selvaggio il documentarista tedesco Jürgen Eichinger porterà il pubblico del Sondrio Festival a scoprire il tratto dell'Isar fra i monti Karwendel, dove il corso d'acqua ha ancora oggi l'aspetto che tutti i fiumi mostravano subito dopo l'era glaciale: sessanta chilometri in cui si susseguono habitat diversi e spesso rari, in una realtà affascinante quanto fragile.

Un mondo che Eichinger ha scoperto «per pura coincidenza», racconta. «Nel 2014 stavo girando il mio film sulla montagna più alta di Germania, lo Zugspitze – spiega il regista -. Un giorno in alta montagna il tempo era molto brutto e così decisi di fare una gita in macchina verso l'alta valle dell'Isar, che non conoscevo ancora. È stato un amore a prima vista!».
 

“L'ultimo fiume selvaggio” è un vero gioiello naturale, ma il suo ambiente è a rischio...
«Il problema principale per l'alto Isar è il fatto che una grande parte delle sue acque viene deviata e quindi rimane troppo poca forza per il trasporto del ghiaietto. Come risultato, la valle continua ad espandersi, con conseguenze drammatiche per il paesaggio e per la flora e la fauna originarie. Siccome questi sviluppi sono molto lenti, però, la gente non vede le conseguenze».
 

Per il documentario ha filmato numerose specie, in habitat diversi. Quali sono state le più sorprendenti?
«Da una parte mi ha colpito lo smergo maggiore, trovo affascinante come questi uccelli sfreccino sopra l'acqua mentre vanno a caccia di pesci. Ho impiegato cinque giorni per avere le riprese, però! Dall'altra parte, il corriere piccolo: è veramente impressionante vedere come i piccoli, fragili pulcini di questi uccelli riescano a sopravvivere in quello che per loro è un deserto di pietra».
 

Cosa si aspetta da questa edizione del Sondrio Festival?
«Spero che con la mia partecipazione al festival il film ottenga molta pubblicità e che in questo modo il problema dell'alto corso dell'Isar raggiunga maggiormente il pubblico. Solo così potremo aiutare questo paesaggio unico».

Isar – L'ultimo fiume selvaggio sarà di scena giovedì 23 novembre al Teatro Sociale. E nei prossimi anni magari vedremo un altro documentario di Jürgen Eichinger alla Midop: il suo nuovo progetto, racconta, «mostra il mondo degli uccelli da preda dell'Europa centrale, specialmente falchi, aquile e poiane». 

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