Chilika, un gioiello da preservare - Intervista al regista Shekar Dattatri

Il gioiello dell’Odisha, il lago Chilika, la più grande laguna d’acqua dolce dell’Asia stava per morire alla fine degli anni ’90, ricoperta dalle piante infestanti. Ma oggi, grazie al lavoro dello stato dell'Odisha, il suo equilibrio ecologico è stato ripristinato. Puntare i riflettori su realtà come questa, da cui peraltro dipende il sostentamento di oltre 200mila persone, diventa quindi fondamentale. Lo sa bene il regista Shekar Dattatri, incaricato dall'agenzia che gestisce il lago, l'Autorità per lo sviluppo Chilika, di fare il film proprio su Chilika che è a due giorni di macchina a nord di Chennai, città  sulla costa orientale dell'India, dove vive. “Io e il mio equipaggio abbiamo fatto tre viaggi di circa 15 giorni ciascuno per girare il film. La sfida principale è stata il fatto che, in inverno, quando si levano stormi di uccelli migratori, il lago appare privo di fauna selvatica. E il paesaggio si presenta come piatto e uniforme. Quindi, tutto sommato, trovare cose interessanti per il film non è stato facile. È stato comunque piacevole essere in acqua, la maggior parte del nostro tempo è stato speso su una barca, in cerca di uccelli, delfini e attività di pesca”.  Nella sua vita Dattatri ha realizzato più di 25 documentari e ha contribuito con il lavoro di ripresa a parecchi altri. Ogni film è stato speciale ed importante a modo suo. “Un cortometraggio che ho fatto su un’operazione di estrazione altamente dannosa all'interno di un parco nazionale della foresta pluviale ha aiutato a far sì che il progetto si fermasse. Sebbene non tutti i film possono avere un impatto tangibile, hanno tutti un ruolo nella formazione dell'opinione pubblica e della sua consapevolezza”. Dattatri al momento non ha in programma nuovi film, ma solo un paio di progetti su libri che pensa di iniziare a breve. Quanto al Festival e alla Valtellina: "Ho apprezzato molto i miei tre viaggi a Sondrio due volte da regista e una come membro della giuria finale. La prima volta che ho partecipato al festival è stato nel 1991. Mi piace l'atmosfera intima e rilassata del Festival, così come la calda ospitalità degli organizzatori e della gente. La città in sé è molto affascinante, e la campagna circostante è tranquilla e bella. Viaggiare per lo Stelvio è sempre un piacere”.

Camilla Martina