L'APPELLO DI CECCHI PAONE: BISOGNA ESSERE OTTIMISTI E AGIRE PER SALVARE IL NOSTRO PIANETA

Applausi a scena aperta per il conduttore e divulgatore che ha aperto la seconda settimana di Sondrio Festival

La seconda settimana di Sondrio Festival, la Mostra dei Documentari sui Parchi, si è aperta con tre documentari in concorso, ambientati sulle Alpi tra Italia, Svizzera e Francia, nell'isola di Capraia e sui Carpazi, e con la conversazione che ha avuto quale protagonista Alessandro Cecchi Paone, volto noto e amato della televisione ma soprattutto appassionato divulgatore dei temi ambientali. Un gradito ritorno per lui, già sul palco del Teatro Sociale nell'edizione 2017. La conversazione si è trasformata in un 'one man show' con Cecchi Paone, abile intrattenitore, che si è rivolto direttamente al pubblico, mettendo ai voti l'allestimento di una mostra sui dinosauri da lui curata che vorrebbe portare a Sondrio. Al centro dell'intervento la sua televisione, quella degli anni Settanta, che aveva battezzato il suo esordio come conduttore del telegiornale dei ragazzi, ad appena 16 anni, quindi quella degli anni Novanta con "La macchina del tempo", trasmissione che sarebbe pronto a riprendere, anche per soddisfare le richieste del pubblico. Ma anche l'idealista Greta Thunberg e il negazionista Donald Trump, l'entusiasmo dei giovani e l'indifferenza dei politici italiani, che non parlano di ambiente né di sviluppo sostenibile. L'esempio di altri Paesi, come la Germania, nei quali partiti verdi guidati da donne aumentano il consenso, mentre in Italia i Verdi non esistono più. Ma Cecchi Paone è ottimista, lo ripete più volte durante l'intervista, e invita tutti ad esserlo, ad adottare comportamenti nuovi per salvare il pianeta. Saranno anche lenti gli effetti positivi derivanti dall'azione dell'uomo ma bisogna agire: parlare di ambiente e di sviluppo sostenibile, divulgare, affinché i giovani convincano gli adulti. Un intervento che ha strappato applausi a scena aperta da un pubblico che ha ritrovato sul palco del Teatro Sociale l'abile conduttore ma anche l'instancabile divulgatore, appassionato di ambiente fin dall'infanzia, in anni in cui nessuno o quasi ne parlava. Un'altra serata pienamente riuscita per Sondrio Festival. 

Nel documentario "La favolosa storia del gipeto", una produzione francese diretta da Anne e Erik Lapied, girato sulle Alpi, tra Francia, Italia e Svizzera, si narra la storia dell'avvoltoio sterminato agli inizi del Novecento perché ritenuto, a torto, pericoloso per l'uomo, e reintrodotto nel 1986. I gipeti vivono in piccoli gruppi, percorrono distanze molto lunghe ed esplorano il territorio per individuare il luogo nel quale stabilirsi. Oggi il gipeto non è più cacciato ma rimangono delle concrete minacce alla sua sopravvivenza: ci sono problemi nella coabitazione con l'uomo che raggiunge vette e pareti rocciose, i cavi elettrici rappresentano un pericolo e la sua salute è minacciata dal piombo che si deposita nel sangue, residuo delle carcasse degli animali uccisi dai cacciatori. Ma bisogna proteggerlo, è il messaggio del documentario, perché il gipeto è importante: cibandosi di carcasse purifica la natura. 

Con "Capraia: isola di ali, onde e falesie" di Ennio Boga si scopre una delle isole dell'arcipelago toscano con la famosa "Cala rossa", formata dalle rocce depositate dopo violente eruzioni, dove vive il falco pellegrino. L'ambiente si è conservato, protetto da fattori ambientali e umani: l'isola non ha mai ceduto al turismo di massa, mantenendosi come il cuore selvaggio dell'arcipelago. 

Vediamo la mantide religiosa che tende agguati mortali agli insetti, la farfalla giasone, i mufloni introdotti dall'uomo e gli stormi di uccelli migratori in transito dall'Africa all'Europa. 

Il monologo di un orso che parla all'uomo è al centro di "Echilibru, nella pelle dell'orso", di Victor Julien, Eve Cerubini e Jerome Fatalot, ambientato nel Parco nazionale Piatra Craiului, in Romania, l'ultimo dei tre documentari proiettati ieri sera. Un'introduzione che getta luce sul paesaggio fino alla comparsa del protagonista che si aggira tra le auto di un parcheggio, molto vicino ad agglomerati urbani, protetto dalle ombre della notte. L'orso sembra scrutare l'uomo da lontano, incrocia il suo cammino: chissà se si incontreranno. 

Il concorso di Sondrio Festival prosegue questa sera con la proiezione di altri tre documentari: "Una regina senza più regno", ambientato nelle isole Svalbard, in Norvegia, "Il valore della biodiversità", girato in Perù, e l'italiano "Microcosmo Alta Murgia". L'interesse del pubblico è concentrato sulle conversazioni. In apertura di serata, alle ore 20.30, sul palco del Teatro Sociale salirà l'astronauta Paolo Nespoli, accompagnato dal fisico Roberto Battiston, per il primo dei due momenti che lo vedranno protagonista. Sabato mattina, infatti, alle 10, è in programma il convegno scientifico "Houston abbiamo un problema". 

Nereal